DUIR… la Quercia!

DUIR

DUIR è il nome, in Gaelico, della Quercia.

Deriva dalla parola inglese che significa “porta” (door), proprio la barriera che da un senso di protezione e solidità.
Per i Celti la Quercia rappresentava la forza, la potenza, la resistenza, spesso infatti questi alberi riuscivano a sopravvivere anche dopo essere stati colpiti da un fulmine. Era l’albero più importante anche per i druidi, spesso si riunivano sotto i suoi rami ed era tra i suoi rami che cercavano il vischio, usato nei loro rituali.

I Celti, popolo indoeuropeo di ceppo occidentale conosciuto dai Greci con il nome di “Keltoi” e dai Romani con quello di “Galli”, colonizzarono, a partire dal IX secolo a.C., gran parte dell’Europa arrivando ad occupare un territorio che dall’Inghilterra giungeva fino alla Pianura Padana. Nel 400 a.C. la tribù Celta degli Insubri distrusse la Melprum etrusca e la ricostruì con il nome di Mediolanum (Milano); nel 175 a.C. i Romani sottomisero definitivamente i popoli Celti dell’Italia settentrionale. Intorno al 50 a.C. la storia dei Celti europei può dirsi pressoché totalmente soffocata e integrata da quella dei conquistatori Romani.

Per gli antichi Celti, così come per molti altri popoli, gli alberi rappresentavano il collegamento al Mondo dello Spirito così come la connessione con i loro antenati e con il loro lignaggio.
Le radici dell’albero abitano il sottosuolo, rappresentando una conoscenza profonda della terra, mentre il tronco unisce le radici alla chioma, i cui rami si estendono verso il cielo.
La crescita della Quercia (Albero della Vita) veniva associata alla crescita spirituale ed alla conoscenza.
Secondo Mara Freeman (Kindling the Celtic Spirit), quando in Irlanda una tribù disboscava il terreno per creare un nuovo insediamento, un grande albero veniva sempre lasciato nel mezzo (Crann Bethadh).
L’albero era ritenuto fonte di benessere e sotto di esso venivano tenute assemblee, cerimonie sacre ed inaugurati i nuovi capi.

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