RI-PENSARE LA SPESA CON SLOW FOOD LEGNANO
Sabato mattina, all’interno del Palazzo Leone da Perego di Legnano, Slow Food ha dato appuntamento per discutere e ragionare attorno al tema “Ri-pensare la spesa”.
Sono intervenuti esponenti dei Gruppi di Acquisto Solidale e produttori per un confronto sempre utile da ascoltare per le tasche del consumatore. Il Dottore Marco Cocchianella di Slow Food Legnano si è intrattenuto su l’alimentazione buona, pulita e giusta, Francesco Corretto (Slow Food di Milano) ha affrontato il tema dei gruppi di acquisto poi è stata il turno di Vittorio Daino del Gruppo di Acquisto Solidale Gasabile, degli imprenditori Egidio Alagia di Druantia, Luca Garavaglia di Garall e Marianna Ziliati di BambùBio.
Se Daino ha rimarcato come la solidarietà all’interno del Gruppo di acquisto sia la cosa più importante nell’acronimo perché: “al contrario di quello che voleva sostenere Adam Smith, non c’è una mano invisibile che corregge il mercato ma chi è più forte nella concorrenza ha facile gioco su chi più debole come in una partita di calcio in cui si affrontino una squadra con quindici giocatori e un’altra con cinque”, il Dottor Alagia ha parlato di: “agricoltura come mestiere del futuro” per recuperare dal cibo, dalla cultura e dalla storia che c’è dietro alla sua produzione, una maggiore consapevolezza partendo dalle nuove generazioni. “Noi nella nostra azienda agricola a Buscate, facciamo volentieri degli incontri con le scolaresche oltre naturalmente ad aderire al progetto alternanza scuola-lavoro”. “Dopo Expo – ha proseguito l’imprenditore – in cui siamo stati sommersi dalla notizie con l’opportunità di saperne di più, è cresciuta la riflessione sul cibo anche per una cultura del cibo da riscoprire. Per questo abbiamo scelto il nome Druantia per la nostra esperienza imprenditoriale perché si richiama al nome di una divinità celtica che era preposta alla protezione della fertilità dei campi”.
“Oggi – ha concluso l’imprenditore di Buscate – è importante far crescere nella consapevolezza il consumatore che la bontà di un prodotto non risiede nella bellezza e nei colori di un’etichetta, ma nella storia che c’è dietro per arrivarci. Ecco perché noi prima di definirci azienda di prodotti biologici, preferiamo dirci azienda a porte aperte dove tutti possono venire a conoscere da vicino il nostro lavoro perché è importante sensibilizzare soprattutto i giovani e far capire che l’agricoltura è il mestiere del futuro, un’attività di grandissima importanza per tutta la nostra società”.
Articolo di ENZO MARI per SEMPIONE NEWS